Autore: Avv. Enrico Germano
Nel mese di marzo 2023 hanno fatto clamore sui media italiani le continue segnalazioni nel metro e sui mezzi pubblici di giovani borseggiatrici seriali, in prevalenza incinte e provenienti spesso dai campi rom degli hinterland di Roma e di Milano, e che rimangono impunite proprio per il loro stato di gravidanza. Lo scontro politico in Italia rimane acceso dove l’attuale maggioranza al governo, di centrodestra, vorrebbe riformare l’art. 146 del codice penale italiano, inasprendo i provvedimenti nei confronti delle borseggiatrici e potendo arrestare anche le donne incinte o con figli di meno di un anno di età. L’art. 146 del codice penale italiano prevede infatti che l’esecuzione di una pena, che non sia pecuniaria, sia differita se deve aver luogo nei confronti di donna incinta, di madre infante di età inferiore ad anni uno, di persona affetta da AIDS conclamata o da grave deficienza immunitaria.
Il film ieri, oggi e domani del regista italiano Vittorio De Sica del 1963 è senz’altro premonitore, nel quale una veditrice abusiva di sigarette, interpretata da Sofia Loren, ricorreva a diverse gravidanze per evitare il rischio di essere arrestata.
In Svizzera, ciò non succede in quanto anche una donna incinta, se gravemente indiziata di un reato, può essere arrestata e posta in detenzione preventiva per i rischi di fuga, di inquinamento delle prove oppure di reiterazione del reato. Ai sensi dell’art. 221 cpv. 1 del Codice di diritto processuale penale svizzero (CPP), La carcerazione preventiva o di sicurezza è ammissibile soltanto quando l’imputato è gravemente indiziato di un crimine o un delitto e vi è seriamente da temere che:
a. si sottragga con la fuga al procedimento penale o alla prevedibile sanzione;
b. influenzi persone o inquini mezzi di prova, compromettendo in tal modo
l’accertamento della verità; o
c. minacci seriamente la sicurezza altrui commettendo gravi crimini o delitti, dopo aver già commesso in precedenza reati analoghi.
Due recenti sentenze del 2020 della massima autorità giudiziaria svizzera si sono chinate tra l’altro sulle richieste formulate da parte di una donna incinta, imputata per traffico di droga, durante la sua detezione preventiva e relative al rilascio di un’autorizzazione per le chiamate telefoniche esterne, per i permessi di visita, come pure per il permesso al compagno delle detenuta di poter assistere al parto, sotto l’angolo dei diritti fondamentali dell’imputata e del principio di proporzionalità delle misure di restrizioni.
Il Tribunale federale ha ritenuto nel caso in esame sussistevano rischi concreti di inquinamento delle prove se all’imputata venivano concesse tutte le sue richieste. Il Tribunale federale ha ritenuto pertanto che, alla luce delle circostanze particolari, ossia l’imminente nascita del bambino, il divieto totale di avere qualsiasi contatto con il compagno appariva sproporzionato e ha concluso che l’imputata doveva essere autorizzata, in via eccezionale, a fare una telefonata sorvegliata al suo compagno dal carcere, con il divieto di discutere del caso in questione e a condizione che la loro conversazione sia registrata. Tuttavia, in considerazione della gravità e concretezza del rischio di collusione, il Tribunale federale ha dichiarato che non vi erano motivi per autorizzare il convivente a visitare la donna in carcere o ad assistere al parto.
Per quanto concerne il Canton Ticino, il 29 marzo 2023 il progetto per la creazione di una sezione interamente femminile al carcere cantonale ha ricevuto nel frattempo l’accordo del Consiglio di Stato, “che prevede 11 posti cella riservati alle detenute, compresa una cella madre-bambino, oltre che di madri con figli fino ai 3 anni, nell’intento di accogliere in maniera adeguata le esigenze delle donne in regime detentivo chiuso e di limitare i collocamenti fuori cantone” al carcere femminile di Hindelbank vicino Berna.
1 Corriere della Sera del 24 marzo 2023
2 Il Giornale (di Milano) del 24 marzo 2023
3 Ansa – Agenzia Nazionale Stampa Associata – del 23 marzo 2023
4 Art. 146 del Codice penale italiano
5 Art. 221 cpv. 1 CPP
6 Maternité et détention provisoire ne font pas bon ménage. Un regard hybride entre droit pénal et droit des familles, Camille Montavon et Jérôme Saint-Phor, résumé et analyse des arrêts du 20 mars et 26 mars 2020 du Tribunal fédéral, ATF 1B_122/2020 et ATF 1B_148/2020
7 Maternité et détention provisoire ne font pas bon ménage. Un regard hybride entre droit pénal et droit des familles, Camille Montavon et Jérôme Saint-Phor, résumé et analyse des arrêts du 20 mars et 26 mars 2020 du Tribunal fédéral, ATF 1B_122/2020 et ATF 1B_148/2020
8 Corriere del Ticino del 30 marzo 2023
9 https://www4.ti.ch/tich/area-media/comunicati/dettaglio-comunicato/?NEWS_ID=219551